Tracce Peregrine-Peregrine Traces - Sara Villa Artworks

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Tracce Peregrine-Peregrine Traces

Progetti-Projects

Progetto per la mostra/Project for the exhibition
TRACCE PEREGRINE - PEREGRINE TRACES
Sara Villa
Testo di/Text by Chiara Savino
Comune di Porto Valtravaglia (VA), Italy, 2003


Tracce Peregrine
di Chiara Savino

I lavori di Sara parlano di spazi silenziosi, di movimenti minimi, impercettibili, di segni nascosti ad uno sguardo distratto. Le carte ingiallite, utilizzate per la serie intitolata Tracce, si sfogliano come le pagine di un libro in continua evoluzione, quasi seguissero un misterioso ed autonomo ciclo vitale. Dalla superficie di queste carte affiora materia in continua metamorfosi, in un compenetrarsi di umano, sovrumano, vegetale, minerale… Uomini-corteccia o cortecce d’albero dalle sembianze umane, tronchi dai quali incavi spuntano “occhi veggenti”, foglie come corpi, corpi come fiori, come rocce, rocce come carta, carta come stoffa, sotto la quale si nascondono fragili esseri: sfogliando questo libro si ha la sensazione di leggere una storia nella storia, in cui non si distinguono più passato, presente e futuro.

In Tracce, Sara applica sui fogli di eguale misura, un ritaglio di carta dalla tonalità più scura: da questo intervento si originano tratti decisi di matita, chiaroscuri, colpi di luce bianca, in un calcolato (e non) incastro di linee ora sinuose ora pungenti. Il nostro occhio è catturato da questo “gioco” di forme e, incuriosito, sprofonda in una dimensione onirica, fiabesca e reale insieme. La serie intitolata Occhi d’oro e d’argento è costituita da quattro cartoni dipinti con fondi d’oro, e uno d’argento. Le composizioni sono dominate da grandi “occhi-fiore” che assumono le sfumature dal rosso al giallo: simili a soli, dai loro pistilli irradiano tutt’intorno una moltitudine di sottili segni bianchi che avvolgono fragili corpi in balia di questo soffio vitale.
Il mistero che domina il ciclo naturale continua ad essere protagonista della serie dedicata all’albero, agli elementi che lo compongono, le foglie e radici, e che lo originano, il seme.

Ma questo mistero si espande a comprendere il cosmo nella serie intitolata Cinque piccoli segni dorati: fondi oro scanditi da una macchia di colore che racchiude al suo interno nuclei sferici; da questi si sprigionano andamenti circolari rispecchianti il loro moto o il loro “sguardo”. In ultima vi è la serie intitolata Graffi su un muro, in cui la superficie della tela è trattata con dense spatolate di colore bianco: forse un sedimento del tempo, dal quale si apre uno squarcio architettonico che accoglie vite di piccoli esseri dalle forme allungate; se vi avvicinate li sentirete sussurrare storie di tutti i tempi, sogni e desideri di chiunque.
Tracce-Traces
3.
The remains of a piece of cloth.
Traces of what it was,
signs of what it might have been,
suggestions of what it may become.
It takes form.
It shows its being a contact of souls,
a metre for emotions,
a direction for looks,
a passage of revealed steps.

I resti di un pezzo di stoffa.
Tracce di quello che era,
segni di quello che poteva essere stato,
suggerimenti di quello che potrebbe diventare.
Prende forma.
Mostra il suo essere un contatto di anime,
un metro per emozioni,
una direzione per gli sguardi,
un brano di passi rivelati.
8.
An isle
where waves touch the shores.
And veils slip away
as the sun,
gently,
blows on the white skin
and souls live out of this contact.

Un'isola
dove onde toccano le rive.
E veli scivolano via
mentre il sole,
gentilmente,
soffia sulla bianca pelle
e anime vivono di questo contatto.


7.
A cradle of green, pearl and gold.
Petals and long pistils
extend their thin necks,
high, towards the sun,
closing their delicate eyes to feel the warmth of the Gold King.
They are opposite but united,
in an interlaced invitation
for flowers without time.

Una culla di verde, perla e oro.
Petali e lunghi pistilli
estendono i loro esili colli,
in alto, verso il sole,
chiudendo i loro delicati occhi per sentire il tepore del Re dorato.
Opposti ma uniti,
in un intrecciato invito
per fiori senza tempo.

10.
A maiden,
Soul of the Earth,
Spirit of herself,
laced to her native ground
but leaned forward
to the sphere of the Whole,
being, both, sun and moon.

Una fanciulla.
Anima della Terra,
Spirito di se stessa.
legata al suo suolo natio
ma protesa
verso la sfera del Tutto
essendo sia sole che luna.
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